Youexpo - Logo

Cybersecurity: proteggere i dati per
proteggere se stessi

Delle tematiche di marketing che alimentano discussioni e generano profitti, la cybersecurity occupa una delle prime posizioni in classifica. Fin da quando abbiamo esplorato i primi portali web e le prime versioni di Google, abbiamo lasciato tracce della nostra presenza online. Abbiamo lasciato dati, disseminandone, negli anni, una mole incalcolabile. Quantità che oggi, molto di più rispetto a prima, sono oggetto di attacchi informatici indiscriminati.

Uno studio di Juniper Research prevede che il numero di dati personali rubati possa raggiungere 2,8 miliardi entro il 2017, arrivando a 5 miliardi entro il 2020. A tal proposito vi proponiamo un video che fa riflettere molto e sottolinea l’importanza della protezione dei dati.

Ecco perché è essenziale conoscere la cybersecurity e adottare gli strumenti in grado di resistere agli attacchi informatici. Quindi con sistemi sempre più sofisticati e precisi cresceranno le probabilità di tutelare i propri dati.
Una certezza corroborata da tutto quello che si sta facendo a livello europeo e italiano in tema di cybersecurity. Circa un anno fa, infatti, il Parlamento Europeo ha adottato la Direttiva NIS (Network and Information Security Directive). Bisognerà vedere se tutti gli stati membri recepiranno in maniera adeguata le normative, ma la strada è tracciata. E anche il nostro paese ha ingranato la quarta con il nuovo Piano Nazionale per la protezione cibernetica.

Una notizia che intende dare un cambio di marcia al panorama italiano, dove le aziende stanno iniziando a dotarsi degli strumenti e delle figure professionali necessarie per la cybersecurity. Figure che devono saper utilizzare le tecnologie per proteggere network e fronteggiare gli scenari di rischio: il Chief Information Security Officer (CISO) e il Data Protection Officer (DPO).

Il CISO è il responsabile della sicurezza aziendale. Pianifica le strategie di sicurezza e decide che budget allocare per la cybersecurity. Contribuisce inoltre ad incentivare la diffusione di una cultura aziendale sulla sicurezza informatica. Molto spesso infatti sembra proprio questa a mancare in azienda. Un ostacolo che si può superare solo in un modo: cambiando mentalità aggiornandosi con percorsi di studio e formazione continua. Percorsi per privati ma anche per aziende con lo studio dei sistemi come Oracle, Microsoft, VMWare, IBM e così via. Aumentare le competenze infatti non solo consente a chi li intraprendere di aumentare le proprie skills ma qualifica anche l’azienda come sinonimo di affidabilità e professionalità.
IL DPO, invece, tratta i dati personali in conformità al contesto societario e alle normative vigenti.

In conclusione, l’azienda che vuole tutelare la propria cybersecurity deve fare due piccoli ma importantissimi passi: adeguarsi alla normativa vigente e dotarsi di figure in grado di aumentare il livello di sicurezza dei dati aziendali.

Be Positive!

Altri articoli che potrebbero interessarti